Agli amici dell’Atletica Tusculum, cambiare data della loro manifestazione ha portato fortuna, i classificati finali sono passati dai 788 del 2018 ai 958 di oggi, con un aumento del 22%, che di questi tempi non è poca cosa.
Ho parlato con un responsabile della società, che mi ha detto che la variazione di data è stata fatta per non correre a Frascati a soli tre giorni dall’Appia Run. Suppongo che il prossimo anno dovranno riflettere molto se tornare al giorno della Liberazione, data simbolica, o mantenere l’attuale collocazione nel calendario regionale.
Nella classifica per società siamo, come lo scorso anno, arrivati secondi dietro il Villa Pamphili, a soli sei atleti e la cosa non ci fa piacere, 83 a 77 il riscontro finale.
Il percorso rispetto allo scorso anno è stato variato e probabilmente allungato, ne hanno sofferto i tempi. Tanto per dare un paio di esempi: lo scorso anno Mirco Cavassini, erede al trono del Maestro Enzo, vinse la gara con il tempo di 35.12, quest’anno è arrivato secondo in 36.22. In casa nostra nel 2018 il primo GSBRUN fu Roberto Del Negro, sesto in 37.22, oggi Nick the Quick Cardellini giunto nono in 38.02. Si potrebbero fare altri cento esempi.
Come sempre approntato il nostro Mega Gazebo dal duo Oronzini – Leoncini, raggiunti da Andrea Cacciani (che ha portato il nuovo vessillo GSBRun sapientemente cucito dalla moglie Barbara), Ignazio Farina e Manuel Arrigoni. Il coach ha parcheggiato a circa un chilometro alle 8.15, fortunatamente non ha pagato la sosta grazie al suo posto “disabili” e, incontrato Stefano De Iulis, ha fatto 131 gradini e settecento metri. Alle 8.30 ero nel mega Gazebo Bancario. E questa forse è l’unica pecca di questa splendida gara, i difficili parcheggi e non risibile costo degli stessi.
Entrato nella splendida Villa Torlonia, sicuramente il posto di ritrovo più bello in assoluto fra tutte le gare provinciali, ho potuto dare il cambio al Pio Ignazio alle 8.50 e con Oronzini completare la consegna deì pettorali, con soli due no-show, grazie all’ingresso in corsa di Marco Ienni, che alle 9.20 decideva di essere della partita, anzi della corsa, anche se lavora al Roma Channel.
Rapida e facile quadratura. Dopo la partenza mi recavo a ritirare il pacco gara degli unici due no-show: una bottiglia di vino, va bene così, anche se alcune gare hanno abituato male i partecipanti.
Attendevamo gli arrivi all’interno del Gazebo, allietati dalle due eredi di Chiara Franceschini e dalla signorina Di Liberto, che sciorinava chicche di sapienza, in latino in primis. Brava lei e il suo papà.
Mi sistemavo al termine della rampa d’ingresso alla villa, ultimo strappo prima del giro della Villa, quest’anno in senso orario, per giungere alla finish line. La posizione mi garantiva di vedervi e incitarvi tutti.
Vinceva la gara maschile Simone Valentini dell’Urbe Runners in 35.52 davanti, come detto, a Mirco Cavassini, con il “Maestro” che lo incitava orgoglioso.
Primo Bancario Nick Cardellini, primo M40, con una prestazione normale, che precedeva Alberto Mittoni 39.23 e Manuel Arrigoni 40.41, terzo M40, che da tempo immemore non saliva sul podio societario. A seguire: Angelo Mazzoli, Stefano Cina e Lorenzo Di Liberto. Completavano la nostra top ten maschile: il ritrovato Stefano De Iulis, unico rampollo presente dell’orgoglio tapascio, il prode Claudio Leoncini, Fabrizio Baldini e mastro Ignazio Farina, che abbandonato il trono partenopeo si è assiso sullo scanno meneghino. Non riporto i tempi, assolutamente non rappresentativi di una “dieci” chilometri.
Degli altri:
Giovanni Polli bancario da sempre, indigeno frascatano, secondo M60.
Leone Castellana, sempre più tonico, terzo M65.
Massimo Battisti, primo della Cat. M75
Visto marciare con discreto stile il Generale Alfonso Bonassisa, mi ha promesso che farà il Passatore marciando.
Bentornati a correre su strada alla coppia: Teresa Cistaro e Marco Verduchi.
La gara femminile era appannaggio della brava Pamela Gabrielli, addirittura in un tempo superiore ai 40 minuti, seguita dalla rivale di sempre Paola Salvatori.
Decima assoluta, prima Bancaria, la brava Martina D’Atria con un ottimo 47.09, tredicesima assoluta, seconda F40 e Bancaria. Seconda Bancaria donna Chiara Franceschini. Terzo gradino del podio sociale per Giulia Faggi. Seguivano: Alessandra Reali, Nania Edwige che con il “real”, precedeva di un solo secondo Barbara Izzo. Completavano la nostra top ten al femminile: Stefania Agliata, Lucrezia Tognolo, la recuperata Jane Kachenge, quarta F60, e Lucia Chinni.
Delle altre:
Maria Laura Turco terza della cat. F55
Un super “brave” al nostro quintetto di meno prime: Valeria Barucci, Cristina Cicerchia, Teresa Cistaro, Daniela Gasperoni e Giovanna Iacovelli, salutate e incitate tutte, sinceramente orgoglioso di VOI.
Una sottolineatura. Al termine della gara ho parlato con Giorgio Calcaterra, perplesso dei suoi ultimi risultati sulla Maratona di Roma (3.13) e sulla gara di oggi: diciassettesimo in 39.48, complici il fermo di un mese e i dolori che alla ripresa ancora lo attanagliano.
Gli ho detto che la mia immensa stima ed ammirazione per LUI, se possibile era ancora aumentata.
Ne conoscete tanti di atleti che, con il palmarès di Giorgio, verrebbero a gareggiare non essendo in forma e facendosi precedere da amici che hanno da sempre al massimo visto le sue spalle?. Io sinceramente ne conosco pochi, anzi uno solo.
Per questo per me Re Giorgio, da oggi sale di grado e diventa IMPERATORE.
Buona Pasqua a tutti voi, ci rivediamo per l’Appia Run.
LUCIANO DUCHI