Una delle prime cose che faccio la mattina è cercare le notizie sul web.

Non faccio eccezione neanche la mattina prima della gara, quando la sveglia suona in ore antelucane. Stamane mi hanno colpito due notizie. La prima, buona, riguarda la cattura di un leone, che passeggiava tranquillamente, sognando di essere in una savana africana, per le strade di Ladispoli.

La seconda, purtroppo non a lieto fine, riguarda la morte del ventottenne calciatore ghanese, Raphael Dwamena, che si è accasciato al suolo, nel corso di una partita, e non si è più ripreso.

A lui va il mio pensiero.

Ogni tanto è piacevole correre nei quartieri non centrali di Roma Capitale.

E tra le gare di periferia, la “Corriamo Al Tiburtino”, è senza ombra di dubbio, quella più importante, avendo avuto, negli anni passati, importanti riscontri in termini di partecipazione.

Il mio primo, per me importante risultato sui 10 chilometri su strada, l’ho ottenuto proprio su queste strade, nel 2007. Ero reduce da un under 100 minuti nella mezza maratona di Civitavecchia e la settimana successiva, al traguardo di via Mozart, fermai il crono a 40 primi e 10 secondi, un tempo ragguardevole per il sottoscritto, al suo primo anno di gare.

Ma non lasciamoci prendere dalla nostalgia e parliamo, anzi scriviamo, dell’attualità.

Corriamo al Tiburtino riprende dopo una pausa di 4 anni, l’ultima volta fu corsa in una piovosa domenica di novembre 2019. Il Covid sembrava non mettere paura, ma dopo è successo quello che tutti, purtroppo, sappiamo.

A organizzare questa gara c’è sempre la Cat Sport con a capo Tommaso Colapietro e il suo luogotenente Samuele Di Giammartino.

Uso, come spesso mi accade, treno-metro per raggiungere la location di via Mozart.

Con Giorgio Lamberti, immenso, Paolo Galasso e Andrea Cacciani, provvediamo al rituale posizionamento del Gazebo Sociale. A darci manforte sopraggiungono Daniele Cafora ed Antonio Mascaro.

Alle 8.00 in punto eravamo già operativi, con Paolo alla contabilità e Andrea a consegnare i pettorali.

C’è sempre una prima volta, mi succede appunto che dimentico di mettere la canottiera a strisce bancaria. Mi viene in soccorso il grande Claudio Nardecchia, prestandomi una canotta di qualche anno orsono.

Pioverà o no? È questa la preoccupazione di tutti, del resto le previsioni meteo non erano per nulla incoraggianti. Alla fine, abbiamo corso sotto un cielo grigio, ma senza pioggia.

Ringrazio Ludovico Nerli Ballati, the Voice, che ha usato la mia scheda tecnica per descrivere il percorso. La cosa mi ha inorgoglito.

Un po’ di foto, un po’ di cazzeggio, un po’ di riscaldamento e ci si avvia alla partenza, posizionato su di via Grotte di Gregna.

Puntuale il colpo di sparo che da inizio alle danze.

Come descritto in sede di scheda tecnica, la sede stradale, subito dopo la partenza della Corriamo Al Tiburtino consente a tutti di allungare la gamba.

Sembrava girare sempre intorno allo stesso palazzo, nei primi due km, poi il terzo ci porta verso via Palmiro Togliatti, dalla parte vicino all’autostrada Roma-L’Aquila.

Più avanti mi saluta Franco Longo, abitante del luogo, mio collega ai tempi della bella Tirrenia. Un cinque veloce e la corsa continua.

Si affronta un lungo biscotto, di nuovo in via Togliatti. Dalla parte di mano si comincia in leggera discesa e poi in dolce ascesa, il contrario, logicamente, al ritorno.

In mezzo il ristoro di mezza gara, da me totalmente ignorato.

Con un po’ di stanchezza affronto l’ottavo km.

Il sentire la musica della banda musicale che ha salutato la partenza dei podisti, mi fa capire che il traguardo si avvicina inesorabilmente.

Faccio appello alle mie ultime energie e chiudo la gara a un ritmo di poco inferiore a quello di partenza.

54 primi e undici secondi, per percorrere 10100 metri. Ormai le gare da dieci km sono merce rara.

I numeri

722 classificati, con 150 donne, arrivate al traguardo di Via Mozart.

Vince la XXI edizione della Corriamo Al Tiburtino, Daniele Marcelli, di Atletica l’Aquila fermando il crono a 31’44”. Al secondo posto, con ampio distacco, si piazza Domenico Liberatore, della Podistica Solidarietà, con il tempo di 32’32”. Terza posizione per Andrea Aragno, di Atl. Fossano con 32’55”

Pronostico rispettato in campo femminile: medaglia d’oro alla solita Paola Patta, della Podistica Solidarietà in 37’43”. A debita distanza arrivano Marzia Keller, di Purosangue Athletic, con 41’08” ed Elisa Persi, Atl. Monterotondo, con 41’21”.

La gara per società è appannaggio della squadra organizzatrice dell’evento, la Cat Sport, che porta al traguardo 119 atleti. A seguire la Podistica Solidarietà con 80 e GSBR con 72.

A salire sul podio, a rappresentare i nostri colori, è stato Andrea Cacciani, un ragazzo (!), un atleta che tutti ci invidiano, per la sua simpatia e per la sua voglia di fare squadra.

Non a caso è il presidente di un importante quartiere come quello di Tor Vergata.

Veniamo ai fatti di casa GSBR.

72 gli arrivati, tra cui 11 donne. Quattro sono i no show.

Sono stati ottenuti ben 10 best, fra i quali quelli delle due dolci atlete: Ianira Forte e Alessandra Baraldo, che vanno a rinforzare un’ancora non esaltante team al femminile.

Per Ianira anche il primato nella sua categoria e tutte e due fanno parte, insieme a Fabrizio Lucidi, new best anche per lui, al Luciano Duchi Running Project.

Fanno bene gli allenamenti del Coach De Luxe,  che aveva ritirato i pettorali il sabato presso CAT Sport, insieme a Giorgio Lamberti,  ma assente questa mattina per problemi di eccessiva umidità.

Da tenere conto che i 10 best sono stati ottenuti su una distanza superiore ai 10 km.

Fossero stati 10000 metri, i best avrebbero assunto ben altro valore.

Di seguito la classifica del nostro Gruppo, con le segnalazioni dei best conseguiti e dei premi di categoria vinti.

Bravi tutti ma citazione particolare per i vincitori di categoria: Roberto Del Negro, Massimo Battisti, Testa Alessandra  Forte Ianira, con queste ultime due atlete che hanno demolito il loro primato personale.

Come sempre ricordiamo ove mai ce ne fosse bisogno, che per partecipare al nostro campionato sociale, ed essere inseriti nelle relative classifiche, bisogna avere l’iscrizione completa al GSBR, ovvero quella che da diritti all’uso del Gazebo prima e dopo le gare, ed ai servizi di segreteria, compreso l’inserimento nel campionato sociale.

Il nostro Gruppo ha partecipato anche alla 2° Tappa del circuito di cross, Corri per il Verde.

Con la supervisione del nostro vicepresidente, Ignazio Stefano Farina e del tecnico Manuel Arrigoni. Il GSBR ha portato al traguardo di Parco Labia, nove atleti.

Ma sarà lo stesso Super Ignazio che ci relazionerà sull’evento.

Si è corso anche a Ravenna, città d’arte.

A rappresentare il GSBR c’era il super pluri ultra Maratoneta, Vincenzo Gianni, che ha chiuso i 42,195 in 5°01’23”. Il contatore delle maratone del nostro Enzo è arrivato a quota 178. Il traguardo delle 180 è a un passo.

Ma torniamo al Tiburtino,

Passato il traguardo, ho visto schierato sui tavoli del ristoro ogni ben di Dio. MDM esorta qualcuno. Mi sono limitato ad una “anticchia” di pane e a bere del tè.

Rapidamente mi vesto e formiamo un quartetto composto dal sottoscritto, Stefano Borsini, Claudio Nardecchia e Alessandra Pollastri, che presto tornerà alle gare. Ci dirigiamo alla metro, poi ognuno andrà per la sua strada.

Dopo pranzo prendo atto della nuova sconfitta del mio Napoli, ma questa è un’altra storia.

Domenica prossima saremo presenti con Gazebo e relativo deposito borse, per gli iscritti alla mezza maratona 21K. Faremo sapere luogo e orario di ritrovo.

Prossimo appuntamento con il Campionato Sociale è tra due domeniche alla Garbatella, ma è presto per parlarne

Forza GSBRun, Alè!

Paolo Fedele