Il Veggente – Storia di un lunghetto, lento rigenerante – di Vittorio Menasci

La giornata inizia 1646 messaggi fa quando, complice una concomitante gara, i nostri prodi sono costretti a cambiare il punto di partenza.
Il panico ha preso il sopravvento e il coach Arrigoni ed il vice Presidente Farina subissati dal bip incessante del telefonino, per muta e dignitosa protesta, hanno aperto una chat Wup solo per loro due dove è vietato mandare messaggi.

Alla fine, superando anche l’ultimo ostacolo posto dalla Susanna Campi che, accampando supposti problemi logistici, facendo leva su non meglio precisate origini borboniche, arrivando a far chiudere la fermata metro eur fermi pur di supportare le sue difficoltà, proponeva il giro del palazzo di casa sua da ripetersi 1224 volte per un totale di 2,4 km…nonostante tutto questo il percorso proposto dal veggente, il Duca Roberto Ferrari e dal suo fido aiutante Sandro Eroico Anzalone ha visto la luce.

L’allenamento prende il via alle 8.30 in un luogo segreto che per intuibili ragioni non potrò rivelare ed il cui nome si tramanda solo per via orale da millenni tra gli adepti di una setta di runners segreta e previa un giuramento di sangue alla presenza di un certo Woland (cit.)…

Nel silenzio del luogo, rotto solo dai respiri affannosi degli altri corridori in fase di cricetizzazione, la combriccola bancaria prende il via con un lieve ed appena accennato brusio….Al punto che il sacerdote, i chierichetti ed alcuni fedeli del posto segreto si sono visti costretti ad uscire per garantire lo svolgimento della funzione in corso ma sono stati prontamente ammutoliti da Andrea Ventura che ha convinto il gruppo assaltante ad andare al Maximo a comprare l’ultimo modello asics ad un prezzo inarrivabile…..

Il gruppo procede compatto direzione laghetto dell’ EUR per i primi 26 mt…poi il gruppo dei top runners, Marco Mongelli, Susanna Campi e Andrea Ventura prende il largo…e non ci si faccia trarre in inganno dalla loro ripetuta “benevolenza” nel compattare il gruppo…in realtà marcavano il territorio sottolineando la loro superiorità fisica correndo bendati, con le braccia legate dietro la schiena e all’indietro, sbeffeggiando il resto del gruppo ogni volta che la circostanza si prestava.

Gruppo chiuso in quel momento da Sandro Eroico Anzalone, Giovanni e la Baraldo…

Il trio seppur eterogeno si è rilevato compatto lungo tutto il tragitto.
Mentre l’Eroico distribuiva (invano) le sue perle di saggezza, il Piccirillo sciorinava i suoi prossimi obiettivi: TOR DES GÉANTS 2025, attraversamento del Sahara senza acqua, scavalcamento della muraglia cinese a testa in giù e assalto a Capitol Hill qualora i democratici dovessero vincere le prossime elezioni.
La Baraldo annuiva comprensiva e compressa nel suo ruolo di badante dei due diversamente giovani.

Al centro il gruppo Francesco/Martina/Donatella ancora dubbiosi sulla distanza da coprire dopo 13Km.
Al momento in cui scrivo, non sono ancora rientrati ma è stata prontamente allertata la protezione civile, i sommozzatori, le frecce tricolori e la Legio X Gemina.
Per fortuna il Veggente (non sarebbe tale altrimenti) li ha muniti di cercapersone comprati in Bulgaria…

Nel mentre i top runners sono scattati in avanti ed al grido per la Patria e per il Coach hanno varcato la linea gotica nella zona dell’Abetone e, al canto di ‘Bella Abissina’, si sono diretti verso Fiume per liberarla dal giogo austriaco.

Il gruppo si chiude con Vincenzo Alfano e Monia Manni che rispettano il loro ruolo di passisti inossidabili.
Al momento sono stati avvistati al Poetto dopo aver completato la ciclabile ed attraversato il Tirreno alla significativa velocità di 26 miglia oraria nautiche della luce e del vento.

Mi duole chiudere con una triste immagine del coach Marco “Capo” Caponeri che pur di avere un momento di gloria e raccogliere un selfie con cui vantarsi con i nipoti, si aggrega al gruppo Roma Sud durante il defaticante finale…veramente una brutta scena che non avremmo mai voluto vedere.

 

Vittorio Menasci

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