Al comunicato fatto dal bravo Paolo Fedele sulla gara, non c’è da aggiungere nulla o quasi. Bravo Paolo.
Per quanto mi riguarda, dopo una notte nella quale ho dormito poco e male, sono giunto nell’area del centro sportivo Maximo, accolto con affetto dalle sorelle Giacomozzi, Maurizia e Paola in rigido ordine alfabetico, che hanno promosso tantissimo la loro gara, ottenendo il risultato di raddoppiare i classificati dell’ultima edizione, cosa abbastanza inedita in questi ultimi periodi.
Stare nel Gazebo, salutare tutti i nostri atleti, fare la foto di gruppo, sono di quelle cose che aprono sinceramente il cuore e ti danno quell’adrenalina necessaria a non pensare al tempo che passa.
Tre no-show, non due caro Paolo, e l’assenza del gruppo O.T. orbo per un periodo dell’Ammiraglio Stefano De Iulis, oltre a tutto il settore Running Project Roma Centro, collegato a quell’istrionico personaggio di Mark Headblack, ci hanno impedito di arrivare secondi come società, traguardo per noi un tempo di routine
Consegnati i pettorali, consegnati i chip degli assenti, ho avuto il permesso da parte dell’immenso Giorgio Lamberti, di assentarmi dal Gazebo e di vedere il passaggio di tutti i nostri atleti, e non solo, al terzo chilometro e, grazie all’ospitalità di Miki Campanelli, assistere agli arrivi, proprio sulla finish line, di tutti gli atleti fino ad un’ora di corsa.
Grazie al bravissimo speaker Pasquale, che mi ha fatto arrossire con un suo panegirico, che sinceramente fa sempre piacere. Ho salutato il miglior italiano di sempre sulla RomaOstia, l’amico Salvatore Nicosia, due volte vincitore della gara, nel 1984 e nel 1987, argento sulla maratona nelle Universiadi di Kobe 1985 e campione mondiale di maratona a squadre in quel di Seul 1988, anno nel quale fu secondo nella Roma Ostia e secondo anche a Fiuminata, nella corsa che amo. Ho approfittato dell’incontro per invitare Salvatore alla presentazione del mio Quarto Volume, dell’Enciclopedia Ducani, in programma l’11 aprile (dopo il giorno di Pasquetta), alle 17.30, nella sala della Protomoteca in Campidoglio, appuntamento al quale molti di voi parteciperanno.
Stampati i risultati dei nostri dal cortese Miki della TDS, sono tornato al Gazebo e ho preso parte al Banchetto, facendo un pochino il Gargantua e abusando di crostata, rotelle Cappellate e panettone Corsini, all’inizio trascurato da tutti e poi giustamente pappato tutto.
A proposito di Lucia, ormai è acclarato, al quarto best consecutivo, che è lei che detiene temporaneamente il titolo “Na’ botta, na’tacchia” che ha avuto diversi personaggi nel suo albo d’oro ad iniziare da Stefano so fa tutto De Iulis.
Smontato il Gazebo con vari supporters, sono tornato a casa, in tempo per salutare Filippo il Bello, mio nipote, che nella pelota je l’ammolla alla grande, grazie principalmente alla sua velocità nella fascia (na’ botta al cerchio (il calcio) e una alla botte(l’atletica).
Termino facendo i complimenti a coloro che hanno oggi migliorato il loro personale su una “dieci” certificata: Fabrizio Baldini, sempre più competitivo con il 37.40 realizzato, Nicola Santoro 39.19, Armando Maria De Sossi 42.23, Ovidio Corrado che ha migliorato di oltre un minuto 43.11, Paolo Cortese 43.41, Daniele Cafora 43.48, Flavio Giorgi 46.28 (benvenuto), Massimo Rinaldi 47.12, il bravo e simpatico Alexandru Cracovschi 51.18 e Lucia Cappellato 52.47. Dieci personal best su un percorso non veloce rappresentano un ottimo risultato.
Da segnalare nella mezza di Agropoli, l’ottimo risultato di Vincenzo Mariano Russo che ha impiegato 1.30.46 su un percorso tecnico, a 51 secondi dal suo best, ottenuto nella mezza Catalana di Barcellona nel 2020.
Domenica prossima diversi nostri atleti affronteranno la veloce maratona di Milano, facciamo loro un grandissimo in bocca al lupo.
Noi tutti saremo invece nei pressi della Bocca della Verità, per un’altra 10 chilometri: la “Run for Autism”, dove speriamo di essere molti più di oggi.