Sandro è stato un atleta “storico” del Gruppo Sportivo Bancari Romani, con il quale ho condiviso le prime, intense, esperienze nella nostra società ad inizio degli anni 2000.
In realtà lo conoscevo da diverso tempo prima, in quanto colleghi nella stessa Banca e nello stesso Ufficio, nell’ambito del quale avevamo condiviso un processo di trasformazione di cambiamento che oggi sembra solo una sorta di “antipasto” rispetto a quanto è accaduto ed accadrà nel mondo creditizio.
Ma il cambiamento per lui era qualcosa di sfidante e di familiare, quasi una sorta di DNA personale che lo porterà diverse volte nella sua vita a fare scelte diverse, anche coraggiose, come lasciare il nostro ufficio, cambiare Banca e cosa ancora più importante ed impegnativa, cambiare la propria vita.
E tutto questo Sandro lo faceva senza improvvisazioni, riflettendo e valutando attentamente per decidere con coraggio e sempre con il sorriso, caratteristica questa che lo accompagnava sempre e lo portava ad affrontare i propri obiettivi con determinazione ma anche con la giusta dose di leggerezza.
Non credo di averlo mai visto ansioso o preoccupato, non che non lo fosse mai, ma da bravo leader non voleva trasmettere sensazioni negative alle sue persone e ai suoi colleghi, convinto che la forza e la compattezza della squadra potesse portare a tagliare qualsiasi traguardo, anche il più complesso.
Questa determinazione secondo me nasceva dal Sandro sportivo, dapprima calciatore di ottimo livello (giocò anche nella Ternana) e poi da atleta forte e tenace: non aveva il fisico esile del maratoneta ma la sua testa gli consentiva di programmare e di affrontare qualsiasi sfida; se poi avevi l’occasione di arrivare in volata con lui, la potenza e il suo stile di corsa da mezzofondista avevano quasi sempre la meglio.
Abbiamo condiviso diverse trasferte con le nostre famiglie, in occasione dei Campionati Italiani Interbancari di Mezza Maratona (Alba, Abano Terme e tanti altri), così come per le Maratone (Venezia, Berlino ed altre) ed era un piacere scherzare con lui o parlare di qualsiasi argomento, perché Sandro era una persona profonda, attenta, con forti valori e con il gusto per la dialettica e per la scrittura.
Ne sono testimonianza i libri che ha scritto, anche questa passione vera e fortissima, che testimonia ulteriormente la sua poliedricità e il suo spessore.
La sua capacità di entrare in relazione con le persone, di farsi apprezzare da tutti, il suo stile sornione ma sempre arguto e spiritoso ci mancheranno, così come mancherà il suo affetto e la sua sensibilità a tutti i suoi cari.
Il pensiero va ai suoi figli, che adorava, e a sua moglie Viviana, anche lei collega ed ex atleta del nostro Gruppo: troppo difficile separarsi da una persona come Sandro, che a soli 66 anni e dopo aver lottato come era solito fare, ha perso la gara con un male terribile.
Un abbraccio a tutta la famiglia e ai suoi cari dal nostro Gruppo Sportivo ed un saluto all’atleta e all’uomo che molti di noi non potranno mai dimenticare.
Ignazio Stefano Farina