Una delle rare volte nelle quali si è corso, nella capitale teutonica, sempre l’ultima domenica di settembre, con temperatura elevata e con il sole che l’ha fatta da padrone per tutta la gara, penalizzando principalmente i meno veloci, che erano partiti più di un’ora dopo i top runners e che sono arrivati sulla finish line dalle 13, nel migliore dei casi.
Vincitore fra gli uomini Guye Adola, etiope, doppio vincitore della Roma Ostai nel 2017 e 2019, arrivato secondo a Berlino nel 2017, dopo la vittoria sulla nostra gara, a pochi secondi dal doppio campione Olimpico di Rio 2016 e Tokio 2021 Eliud Kipchoge. Anche Adola ha corso oggi la prima mezza in 60.48, ancora in linea per battere il record del mondo di Kipchoge (2.01.39), poi ha rallentato e ha vinto nel tempo di 2.05.45, quindi con una seconda mezza maratona percorsa in 1.04.57, non solo non ottenendo il negative split, ma addirittura, come vincitore, correndo la seconda metà gara quattro minuti più lenta della prima.
Ho avuto modo di registrare i tempi dei primi cento assoluti della Berlin Marathon 2021, cioè coloro che partendo alle 9.15 e impiegando massimo due ore e trentacinque minuti, sono arrivati al traguardo prima delle 11.40. Pochissimi di loro, a differenza degli altri anni, hanno fatto il proprio record personale. Se poi andiamo a vedere coloro che partiti alle 10.30 dell’ultima onda, sono arrivati tutti o quasi tutti dopo le 14.30, i riscontri sono stati ancora inferiori..
Ho fatto questo ampio preambolo per dire quanto siano importanti i due parametri, temperatura ed umidità, nella gara di maratona. Se le condizioni sono sfavorevoli generalmente si paga dazio, molte volte arrivando veramente spossati, con la difficoltà di recuperare uno sforzo organico massimale nei giorni e nelle settimane successive alla gara. Condizioni non favorevoli prevedono partenze non troppo veloci e anche il vincitore Adola, come mi ha scritto il suo manager Gianni De Madonna, al quale avevo inviato un messaggio di congratulazioni,”partito troppo forte, cosa che ha pagato alla fine”. Avete capito? Ha pagato nel finale l’atleta che si è aggiudicato la maratona!
Parlando della gara solita organizzazione monstre dei tedeschi, con partenza suddivisa in quattro onde: la prima alle 9.15, la seconda alle 9.35, la terza alle 10.05 che comprendeva i tempi da 3 ore e 50 minuti fino alle 4 ore e 15 minuti. L’ultima, infine, formata da coloro che avevano un miglior tempo sulla maratona superiore alle 4 ore e 15 minuti e tutti coloro senza tempo, partiva alle 10.30, quando il sole era già alto.
Dei 26.000 iscritti terminavano la gara 16.636 uomini e 6.255 donne, per un totale di 17.891 classificati. Quindi mancano all’appello più del 30% degli iscritti, qualcuno non avrà gareggiato, ma molti hanno preferito non terminare la gara e ritirarsi. Le donne quasi il 35% dei classificati, non siamo alle percentuali di oltre oceano ma è un riscontro discreto.
Nella gara maschile grande prova del trentanovenne Kenenisa Bekele terzo in 2.06.47 a poco più di un minuto dal vincitore e secondo gradino del podio per il Keniano Yegon Betwell, pettorale n° 15 (i bib vengono assegnati di regola in base al proprio personal best), che passato più giudiziosamente ai 10 km in 29.40, a quasi un minuto dal gruppo di testa, transitava alla mezza in 1.02.14 e terminava in 2.06.14, con una seconda mezza in 64 minuti, un minuto in meno del vincitore.
Fra le donne podio totalmente etiope, con la prima, Gebreslase Gotytom che fino ad ora aveva corso mezze maratona neanche in tempi eclatanti che ha ottenuto lo splendido tempo di 2.20.09, terza Tola Helen, quarta a Berlino nel 2019 con 2.20.21 che ha concluso in 2.23.05. Seconda Gebrekidan Hiwot 2.21.23 più nota per i tempi sulla mezza maratona.
Tornando ai fatti di casa nostra, non avevamo top runners del GSBRun a Berlino, ma il caldo ha impedito riscontri che erano fattibili per la preparazione fatta.
Di seguito i loro risultati
Fornario Carlo 3.40.01 (lontano dal suo best di 3.24.31 Firenze 2019). Passaggio alla mezza in 1.35 poi si è spenta la luce, ci rifaremo.
Priggione Mattè Luca 3.45.10 le aspettative di Luca, dopo la Cortina Dobbiaco, erano molte. Un buon passaggio di 1.49.19 alla mezza, ha sofferto dopo il 30° km e termina a sei minuti dal suo best di 3.38.47 (Atene 2019).
Orati Matteo 3.51.03, anche Matteo cala nel finale ma ottiene il suo personale di oltre 17 minuti, aveva 4.08.20 nella Rome Marathon 2019.
Cavarra Marco: 3.52.05, fa un’ottima gara e mantiene un equilibrio fra le due mezze (1.55.01 – 1.52.04) a poco più di 2 minuti dal suo best (3.49.26 Roma 2019)
Caria Massimo: 4.50.16 fa il suo personale di quasi un’ora, bravo Massimo, aveva 5.47.25 (Roma 2018).
Violante Sebastiano: 5.26.05. Netto il progresso anche di Sebastian di 11 minuti e passa (aveva 5.37.42 New York 2019).
Paolino Giuseppe: poco allenato, contento di avere terminato la gara in 5.53.38.
Rodriguez Magni Fabrizio: al quindicesimo chilometro una mossa anomala e un dolore alla coscia che lo ha costretto a fermarsi, peccato.
Non so se a Berlino hanno corso altri nostri atleti, eventualmente mi scuso ma non sono riuscito a trovare in classifica altri.