Non mi sarei mai aspettato di correre la Maratona di Roma a distanza di dieci anni dall’ultima.
E poi nel giorno di San Gennaro, il patrono della città non di nascita, ma del cuore.
Sicuramente fare la quarta frazione della staffetta, perché di questo si tratta, è diverso, ma l’emozione che sto provando in questi giorni, non è molto diversa da quella del 2011.
La mia squadra, in ordine di frazionisti, è la seguente: Cristina Cicerchia, Leone Castellana, Massimo Caria e il sottoscritto, vostro umile scriba.
È l’Associazione Italiana Ricerca Cancro che patrocina il nostro team. L’ AIRC, da sempre, lavora per debellare quella terribile malattia del tumore. Sono stati ottenuti notevoli progressi, ma a volte non si riesce a vincere contro il male.
Voglio dedicare la mia corsa e questo scritto al mio grande amico Enzo Tulli, mio vicino di casa, grande artista del Bricolage, che ci ha lasciato venerdì passato, dopo due anni di lotta.
Riposa in pace, amico Enzo
Questa avventura è cominciata nel gennaio dello scorso anno, al termine del Trofeo Lidense, il buon Massimo Caria mi dice che serve un quarto, escludendo fosse una serata su un tavolo verde, ho capito che si trattava della staffetta.
Poi il Covid ha mandato tutto a p….ne, volevo dire al 2021 ed eccoci qua.
Se in altre occasioni non dormivo pensando ai 42,195 metri da percorrere, ora a turbare le mie nottate insonni, è capire come debba arrivare alla location e soprattutto dove parcheggiare.
La partenza poco dopo l’alba crea qualche problema di natura logistico.
Ma andiamo per ordine. Il venerdì appuntamento alle Terme per ritiro pettorale e maglietta AIRC
L’atmosfera, la bellezza che solo il maestoso scenario delle Terme Di Caracalla può regalare, ha reso piacevole il ritiro dei pacchi gara e ha consentito di socializzare con i molti podisti presenti, ed è sempre cosa buona e giusta.
Ritiro anche il pettorale di Bruno, il mio fornitore di scarpe, e poi la foto, con i compagni di avventura. Si è fatto firmare il paio di scarpe, utilizzate poi per la gara, e ad ogni firma c’era un piccolo contributo che andava in beneficenza. Chapeau!
La sera prima appronto tutto per la partenza, e preparo anche la moka.
E meno male! Contavo di partire alle 4,30 e invece si è materializzato il peggiore incubo. Sveglia che non suona e mi alzo alle 4,50. Come il rag. Ugo Fantozzi corro per casa per accelerare i tempi e un quarto d’ora dopo sto in macchina. Ma non basta, ho avuto problemi con i pedaggi autostradali, la Via Card faceva le bizze. Meno male poco traffico e la mia Oscar Mobil ha dato il meglio di se.
Disperavo di trovare un buon parcheggio, anche li ci ha pensato San Gennaro, prima di fare il miracolo, puntualmente avvenuto, mi ha fatto trovare il posto per l’auto sopra lo stadio delle Terme, a due passi dalla metro.
Avevo tutto il tempo, riesco a vedere il passaggio nei pressi della FAO e insieme all’amico Max Mattiacci mi reco al punto di ambio staffetta, ovvero viale Pilsudski. Durante il viaggio la Ramarra Fulvia Grazioli mi raccomanda di salutare il Coach, decantando le sue qualità umane, tecniche e letteriare.
Metro B e poi A e per finire trenino, giusto in tempo per vedere il passaggio il passaggio dei podisti del Continente Nero, per lo più keniani.
Questo passaggio impressione notevolmente il mio amico e collega Franco Conte venuto a salutarmi e per niente avvezzo a questi eventi.
Ben organizzata la procedura del passaggio, virtuale, del testimone: vari cancelli e i collaboratori gara vedevano da lontano il numero del pettorale e chiamavano lo stesso numero che doveva correre la quarta frazione. Una specie di tombola1
Come in parte preventivato il momento per me di correre arriva alle 10,25. Il grande Massimo Caria mi vede e insieme corriamo i 50 metri che ci separano dal gonfiabile, la si rilevano i tempi e incitato da tutti, parto a spron battuto. Forse troppo, primo km a 4,42 secondo e terzo poco meno veloci. Pagherò alla fine questo inizio di gara, per me veloce.
Lungo il percorso è stata una festa, tanta gente che dava coraggio, molti compagni di squadra e non che mi salutavano.
Veleggiavo fino al km 9 a poco più di 5,30/km. poi le gambe non tenevano più come in precedenza e ho rallentato notevolmente.
Nonostante ciò, felice all’arrivo ai Fori Imperiali, chiudo la mia frazione, 11650 metri, in 64 minuti e 57 secondi. Comunque non male per me. Per la cronaca, prima e dopo la gara, avrò camminato per almeno 6 km.
Segnalo i risultati del nostro quartetto: Cristina Cicerchia con 41,33; Leo Castellana 1°09’14”; Massimo Caria 54’30” e Paolo Fedele 1°04”57.
Totale 3°50’14”. La staffetta non era competitiva, scorrendo la classifica sul sito non è facile vedere chi ha impiegato il minore tempo.
Naturalmente la gara principale era la Maratona ed ecco i numeri che il sito Endu fornisce:
4374 arrivati con 3535 uomini e 839 donne.
Il podio si materializza in 19 secondi: vince il Keniano Clement Kiprono in 2°08’23”.Come giustamente mi ha fatto notare il nostro Direttore Tecnico, Luciano duchi, con il caldo umido, era proibitivo battere il record di 2°07’18” ottenuto nel 2009 dal Keniano, sempre loro, Benjamin Kiptoo Kolum.
Arriva secondo, dopo 5 secondi il Tanzanese Emmanuel Naibei e terzo un altro Keniano Ulfata Deresa.
Il Kenia domina anche la gara femminile: qui le distanze sono più evidenti, vince Lagat Jerono con 2°29’29”, dopo 81 secondi la connazionale Judith Jurubet a completare il podio l’Etiope Zewude Jifar con 2°32’02”.
Ovviamente hanno partecipato atleti del GSBRun, in totale 57
Fra i maschi medaglia d’oro a Stefano Cina, il giallorosso ha chiuso a 3’12”56, argento a Roby Del Negro con 3°19’20” e dopo 2 minuti, bronzo a Valerio Jorio.
A Seguire la Top Ten: Marco De Felice con 3°2212”; Marco Localzo 3°27’34”; Alessandro Frangella con 3°28’30; Alessio Derme 3°28’32”; Marco Caponeri 4°29°06”; Angelo Mazzoli 3°29’54”; Vincenzo Ciurleo 3°31°25”.
Tra le donne parte alta del podio per Giulia Pranteda con 3°20’41”, ai lati del podio Alessandra Testa con 3°43’17” e Nadia Riccardi con 4°13’17”.
In totale solo sei le nostre eroiche ragazze: Sabrina Molinari 4°38’13”; Alessia Tomassini 5°16’22” e dulcis in fundo Matilde Masini con 5°30’59”.
Eccoci alla fine, ringrazio la nostra brava Federica Gargiulo, anima dell’AIRC, che ci ha consentito di correre la staffetta e darmi la possibilità i tornare dopo 10 anni, di respirare a pieni polmoni il clima festoso della Maratona di Roma.
Poco dopo l’alba, quando sono arrivato alle Terme, parlando con un atleta, parlavo dei sacrifici, delle sveglie antelucane alle quali sono sottoposti i podisti per correre le gare.
È la misura di quanto sia meraviglioso praticare lo sport dell’Atletica Leggera.
Forza GSBRun, alè!
Paolo Fedele