La Corsa Di Miguel – di Paolo Fedele

La corsa è spensieratezza, gioia, amicizia e libertà.

E per Miguel Benacio Sanchez, era anche e soprattutto poesia.

Una notte di gennaio del 1978, gli scherani del dittatore Videla, piombarono a casa del 25enne podista e da allora di Miguel non si hanno più notizie, come del resto per gli altri trentamila Desaperecidos, fatti sparire dalla feroce dittatura militare argentina.

Quando si corre liberi, il pensiero deve andare a Miguel e a quei tanti che hanno sacrificato la vita in nome della libertà.

 

Da Civitavecchia parte la stessa formazione che ha ben figurato al Lidense, sette giorni orsono, ovvero io e l’Airone di Tolfa Savino Lamastra.

Troviamo Roma con meno auto in circolazione a causa della prima domenica ecologica, ma noli avevamo il lasciapassare, il permesso fornito dall’organizzazione della gara.

Si fatica un cicinin per trovare il parcheggio, ma alla fine ci è andata bene, auto posizionata nei pressi della Farnesina.

Rispetto alla uggiosa edizione 2019, la giornata è splendida.

La gente che gira allo stadio intitolato a Pietro Paolo Mennea è tanta anzichenò.

Ho il piacere di incontrare il Prof. Giorgio Lo Giudice, come dice il Coach Luciano, un pischello di 83 anni. È lui il presidente dell’ Club Atletico Centrale, società che dal 2000 organizza “la Miguel”. E non mi stancherò mai di dire che dobbiamo ringraziare chi ci fa correre.

Il gazebo ha le parvenze di una tendopoli, per fortuna il 60% dei pacchi gara è stato ritirato, alla sede sociale, nei giorni scorsi. Il sottoscritto ha ottemperato a questo compito venerdì mattina.

Prima di pormi in assetto gara, mi sono dedicato alle pubbliche relazioni, e ricordo agli amici la partecipazione alla Maratona di Roma della Staffetto “L’Unione Fa La Forza” composta da Massimo Caria, Leo Castellana, Max Pierantozzi e da me. Stiamo raccogliendo dei fondi che andranno all’AIRC e ci stiamo dando da fare.

L’aria è appena appena frizzantina. C’è il dilemma guanti si-guanti no e alla fine corro a mani nude, dopo un po’ il freddo passerà, almeno spero.

Breve warm up in pista insieme a Laura Turco e poi in direzione lungotevere dove sono poste le onde di partenza, Roma Ostia docet. La mia è la seconda.

Partenza puntuale e non faticosa, con un vistoso rallentamento, dovuto a inversione a U che riporta il plotone dei podisti al lungotevere. ed è proprio al lungotevere della Vittoria, nei pressi del 2° km, che ci aspetta Big Luciano, che dispensa a tutti, a mo di incoraggiamento, il suo “Cinque”.

Corro al di sotto dei 5,10 e l’andatura fino al quinto.

Dopo meta gara comincio a rallentare e veleggio a 5,20. Come sempre i miei talloni si “addolorano”.

La marcia, anzi la corsa di avvicinamento allo Stadio Olimpico, è inesorabile.

Sesto km interamente nella pista ciclabile del Tevere. Durante il percorso abbiamo incontrato diverse orchestrine. Sulla ciclabile un quartetto formato da – Arpa-Chitarra-Flauto e Contrabbasso- intonava “Bella Ciao”. Qualche individuo insiste a dire che è una canzone di partito. Chi passava applaudiva. Secondo me Bella Ciao è la canzone dei tanti Miguel, e grazie a Dio c’è né sono stati, che hanno sacrificato la propria vita in nome della Libertà.

Alla fine della ciclabile ci sorpassano le Joelette. Una delle quali capitanata dall’immenso Andrea Moccia, con gli alfieri Manuel Arrigoni, Andrea Cacciani, Stefano Cinà, Marco Caponeri e Ignazio Farina, equipaggio che ha conquistato la medaglia di bronzo agli Europei di S.Etienne dello scorso settembre. Bella questa iniziativa. Nei pressi dell’arrivo ci sorpassa un’altra Joelette e fra gli alfieri il simpatico Costantino Sammarco e il nostro Carlo Fornario. E mi piace segnalare che la sua consorte, Federica Gargiulo, ha accompagnato lungo tutto il percorso Carol, una giovane disabile. Chapeau!

Le Joelette sono partite subito dopo la terza onda, la nostra, quella di Andrea si è classificata al primo posto.

Ormai siamo in vista del Foro Italico e all’ottavo km si entra nell’area dello Stadio Olimpico.

Sembrava non finire mai. Prima di entrare nel tunnel ante stadio, raggiungo la Presidente Laura, ma solo per pochi metri, tengo il suo ritmo.

È davvero emozionante entrare all’Olimpico, l’emozione mi fa dimenticare il periodo no del mio Napoli, reduci da un inquietante striscia di sconfitte, non ultima qui contro la Lazio.

Gli ultimi metri guardando in cielo e urlando con tutto il fiato che avevo “MIGUEL”.

Pochi secondi meno di 52 primi, di sicuro molto meglio rispetto all’edizione del 2019, ma anche li mi sono divertito a correre la gara insieme alla “Sora Bionda”, al secolo Daniela Gasperoni.

Nel tragitto che ci porta al Gazebo è un continuo complimentarsi e abbracciarsi con i compagni del GSBR. Bello anche questo.

Passiamo alle cifre. 5263 arrivati, 187 in meno con decremento che supera il 3%.

Vince la gara Luca Parisi (Acsi Campidoglio), che ferma il crono a 30,03. Dopo venti secondi giunge Francesco Bona ( Aeronautica Militare) e con 30,33 Tommaso Crivellaro (Atletica Roata).

Tra le donne si impone Sara Brogiato (Aeronautica Militare) con 33,33, ai lati del podio si piazzano due atlete del CS Esercito, Veronica Inglese e Laila Soufyane, i loro tempi 33,42 e 34,15.

La gara di società viene vinta, con 379 finisher, dalla Podistica Solidarietà. Rispetto allo scorso anno veniamo scavalcati da LBM con 244 arrivati, mentre il GSBR con 236 arrivati, 5 in più rispetto al 2019, si classifica al terzo posto.

Ma come sono andati i Bancari? Presto detto

Tra i maschi medaglia d’oro a Roberto De Pasquali che chiude la Miguel a 34,24, seguito dopo tre secondi da Emiliano Carloni e bronzo a Umberto Nigri con 34,.59.

Seguono: Robby Del Negro con 35,15, il rientrante Nik “the Quick” Cardellini con 35,07; Marco Indelicato 35,12; Nicola Antonio Marracino 35,15; Domo Cocchia 35,39; Massimo Ciocchetti 35,51 e chude la Top Ten Alex Celli con 36,05.

Da 11esima Fabiano Galassi 36,17; Francesco Ferrante 36,26; Mario Lorello 36,33; Stefano Della Torre 36,58; Andrea Sau 37,24; Giuseppe Procopio 37,44; Daniele Pisù 37,55; Santo Santalucia 38 netti; Angelo Mazzoli 38,15 e Fabrizio Baldini 38,25.

Le donne. Parte alta del podio per Giulia Pranteda con 38,52, le fanno da cornice Luminita Lungu con 39,40, crono che le ha valso il primo posto di categoria F50 e Danuta Chorodynska 41,40.

Seguono: Silvia Romeo 43,12; Laura Antico 43,14; Claudia Branchi 44,29; Chiara Franceschini 44,44; Martina D’Atria 44,51; Barbara Cifani 44,56; e chiude la Top Ten al femminile Kalliopi Scistocheili 45,10.

Da 11esima Valeria Intella 46,34; Serena Sideri 46,56; Federica Ronsivalle 47,21; Barbara Izzo 48,13; Maria Felicetti 48,52; Elena Pesavento 49,06; Rosaria Pulvirenti 49,39; Alessia Tomassini 50,07; e Cristiana Pastore 50,14.

Le premiazioni riguardavano solo gli assoluti e nessun premio alle categorie.

Sono stati ritoccati molti best e sono tanti, perdonatemi se non li segnalo. Invito gli interessati a consultare, sul sito del GSBR, l’apposita sezione “All Time” che viene puntualmente e tempestivamente aggiornata.

Lasciatemi segnalare il primo posto di categoria M65 per il mio concittadino e grande fan della Roma Ostia, Walter Michesi che ha fermato il crono a 39,55.

E saluto la mia amica di Viterbo Elisa, purtroppo non incontrata, che da non competitiva ha chiuso intorno ai 55 primi. Brava Elisa, ma il prossimo anno devi correre la competitiva, vero?

A fatica raggiungiamo il ristoro, per la verità non esaltante e poi direzione Gazebo, per non freddarsi. Non è stato facile cambiarsi, ma alla fine c’è l’abbiamo fatta.

E nel tragitto che mi porta alla macchina, trovo mia nipote Cristina, anche lei soddisfatta della gara.

Cambiamo percorso per tornare a casa. Pineta Sacchetti e poi via Battistini e alle 12,30 a casa.

Prossima gara la temibile 3 comuni. Non me ne voglia l’organizzatore, l’amico Massimo Gay, ma non sarò, mio malgrado, della gara

Una bella giornata di sport, di sicuro da incorniciare.

Forza Miguel, Corri verso la Libertà.

 

Paolo Fedele

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