Ho da sempre avuto un rapporto di ammirazione nei confronti di questa gara, nata nel 1973, un anno prima della Roma Ostia, con un percorso che collegava il capoluogo toscano, tramite l’Appennino Tosco – Romagnolo, alla città di Faenza.
Non sono mai stato sfiorato dall’idea di correrla, cosa che negli anni settanta era considerata una pazza sfida, però avevo sincera ammirazione per chi aveva il coraggio di farlo.
La seconda edizione del Passatore, nel 1974, si svolse meno di due mesi dopo della Roma Ostia e fu vinta dal bancario dell’Istituto San Paolo di Torino Attilio Liberini, che si era aggiudicato varie edizioni della famosa Torino – Saint Vincent e che poi diventò più volte campione italiano Bancario di maratonina, molto conosciuto nel nostro ambiente. Mio coetaneo, classe 1939, ebbi il sadico piacere di precederlo all’arrivo della mezza di Montecatini 1990, valida per il titolo Bancario, che avevo personalmente organizzato, ma Attilio quel giorno era divorato da problemi tendinei, retaggio delle tante “Ultra” che aveva corso nella sua vita.
Ricordo poi i tanti vincitori delle edizioni successive: il simpatico Vito Melito e il suo antagonista Elvino Gennari, il fiorentino Luciano Ceni che vinse nel 1982 dopo alcune prove maiuscole nella Roma Ostia, Stefano Sartori e tanti altri.
Alla fine del 1985 un atleta, collega di banca quarantaduenne che allenavo, Gino Pelonara, che aveva un personale sulla maratona di due ore e quarantatre minuti, mi disse che gli sarebbe piaciuto fare dopo la Roma Ostia del 1986 il Passatore.
Non sapevo nulla della preparazione per le “ultra” e gli predisposi una tabella che prevedeva circa centocinquanta chilometri a settimana, con un lungo mai inferiore ai trenta chilometri. A fine Maggio del 1986 Gino affrontò il Passatore, fino al novantesimo chilometro era in linea per fare otto ore e trenta minuti, prese una sbornia negli ultimi dieci e arrivò a Faenza in 9.08.21…non volle più neanche accarezzare l’idea di riprovarci e ancora oggi evita di commentare quella esperienza.
Nel 2003 vinse il Passatore Mario Fattore e al nono posto si classificò il nostro Claudio Leoncini, con il tempo di 8.00.18, che arrivò subito dopo la dominatrice della gara femminile, la famosa Monica Casiraghi che impiegò 7.59.41. Fra l’altro tre anni dopo Leoncini corse la cento degli Etruschi in 7.43.58 a 4.38 di media, nelmondiale vinto da Giorgio Calcaterra e solo una madornale ingiustizia gli precluse la convocazione per la nazionale assoluta dei cento chilometri.
Nello stesso 2006 ci fu la prima delle dodici vittorie consecutive di Re Giorgio Calcaterra, che all’epoca aveva 34 anni. Curiosamente la stessa età del vincitore 2019 del Passatore: il lombardo Marco Menegardi, primo a sorpresa, con un’ultima parte di gara degna del negative split, nel tempo di 7.12.48.
Per i primi tre anni Re Giorgio vinse precedendo il simpatico scienziato Marco D’Innocenti, un atleta sempre sorridente che possedeva il dono della simpatia a prima vista.
Incredibile l’edizione del 2011, con una lotta serrata fra Re Giorgio e Alberico Di Cecco conclusasi a Faenza con due tempi che avrebbero fatto vincere tutte le edizionicorse fino ad oggi: 6.25.46 contro 6.28.48, tempi incredibili su una cento tecnica e dura come il Passatore.
Oggi Calcaterra, reduce da problemi fisici che ne hanno compromesso la partecipazione, ha voluto sportivamente esserci: è arrivato settimo assoluto, sesto uomo, con 7.38.06, sette minuti dopo l’incredibile Croata Nikolina Sustic che ha corso in 7.31.05, battendo il record della gara che deteneva con il 7.34.36 del 2017. Se pensiamo che la vincitrice del Passatore nel citato 1974, fu Marconato Maria Antonietta di Povegliano con 14.12.29…il tempo di Nikolina è sei ore e quarantuno minuti inferiore!.
Record assoluto nella gara femminile, tempo non esaltante per la gara maschile: bisogna risalire al 1982, per trovare un vincitore con un tempo più alto del bravo Marco Menegardi.
A differenza delle maratone aumentato nel Passatore il numero dei classificati, passati dai 2.417 del 2018 ai 2.668 del 2019, con un aumento importante del 10%.
Tra i 2.668 classificati, ben 10 Bancari Romani del GSBRun:
Ceroni Carlo 12.06.57
Lemasle Pascal 13.20.07 Personal Best
Tomassini Alessia 13.20.08 Personal Best
Boscariol Federico 14.48.47 Esordio
Gianni Vincenzo 14.49.16
Aureli Mauro 15.30.02
Bonassisa Alfonso 16.24.29 Esordio
Lambelet Aldo M75 17.02.26 Vice campione Italiano di categoria.
Boscarini Max 17.48.32 Esordio
Di Cicco Alessandro 18.43.03
A questi dieci atleti, un personale apprezzamento per la loro gara.
Luciano Duchi