La condizione di transitorietà della XXV^ edizione della Maratona di Roma ha consigliato gli organizzatori (Fidal e Comune di Roma) di intraprendere, per quanto riguarda il percorso di gara, una strada prudentemente innovativa in quanto l’85% circa del tracciato 2019 è composto da vie percorse almeno una volta nei due terzi delle 24 edizioni precedenti.
La linea di partenza è rimasta la medesima delle ultime cinque edizioni e quindi nella parte finale di Via dei Fori Imperiali in prossimità di Piazza Venezia mentre il traguardo è fissato laddove lo era nelle edizioni disputate fino al 2013 ovvero nelle vicinanze del Colosseo (altezza fermata della Metro).
I primi 3 km ricalcano quelli “classici” con Piazza Venezia, Via del Teatro di Marcello, Via Petroselli, Via dei Cerchi e Viale Aventino fino a Piazzale Ostiense. A questo il punto il tratto davvero inedito e mai percorso in alcuna edizione: svolta a sinistra verso Via Marco Polo che si percorre fino all’incrocio con la Cristoforo Colombo che si prende direzione Eur fino a Piazza del Lavoro, ovvero all’incrocio con Viale Marconi.
Questo tratto tra il km 2,8 e il km 7,5 merita una disanima più approfondita. In questa edizione è stato eliminato il passaggio nei pressi dello Stadio Paolo Rosi e la successiva Via della Moschea perché ritenuto troppo impegnativo altimetricamente (punto più alto del percorso a 36 mt slm al 29° km circa) ma in verità sia Via Marco Polo (asfalto, o quel che ne resta, in condizioni abbastanza critiche) è in leggera salita e soprattutto il tratto della Colombo presenta ben due punti (km 5,3 a Piazza Navigatori e km 7,8 all’incrocio con Via Laurentina) dove si raggiunge esattamente tale quota (36 mt slm) che si è voluto eliminare. Tra queste due “cime Coppi” è presente una discesa che conduce a circa 20 mt slm. Da questa analisi oggettiva si desume il tratto inedito introdotto presenta difficoltà di un certo rilievo. I km lungo Via Cristoforo Colombo, essendo una via di scorrimento veloce, presentano un fondo stradale in condizioni quasi ottimali.
Svoltati a destra su Viale Marconi, inizia un tratto dapprima in discreta discesa e poi in pianura (fondo stradale notoriamente abbastanza disastrato) fino all’incrocio con Via Calzecchi Onesti per dirigersi verso la Basilica di San Paolo e prendere la corsia centrale di Via Ostiense direzione Piramide.
Si è all’inizio del 13° km su Via Marmorata e da qui il percorso ricalca praticamente quello degli ultimi anni (si è solo “sfalzati” di un km in eccesso) con il passaggio alla Bocca della Verità e la prosecuzione sul Lungotevere fino a Ponte Cavour e la successiva omonima piazza che prelude al passaggio (18° km) lungo via della Conciliazione al cospetto della Basilica di San Pietro.
Ora i consueti passaggi nel quartiere Prati/Delle Vittorie con l’andata su Via Giulio Cesare e ritorno su Via delle Milizie (tra pista ciclabile, dissuasori, marciapiedi, spartitraffico e rotaie non sarebbe proprio indicata per una maratona) e traguardo intermedio dei 21,097 km proprio a metà del viale stesso.
Si prosegue sempre all’interno del quartiere Delle Vittorie con i passaggi a Piazzale Clodio e Piazza Mazzini per prendere, al Km 24,5 circa, il Lungotevere della Vittoria direzione Foro Italico. Attraversamento del Ponte Duca d’Aosta e proseguimento sul lungotevere opposto verso l’ex Villaggio Olimpico. Come già anticipato, non si arriverà più nei pressi dello stadio dell’acqua acetosa ma si virerà a destra per Via Venezuela per ritrovarsi al 30° km lungo Via Fliaminia all’altezza di Piazzale Apollodoro (zona Auditorium della Musica).
Continuando sulle tracce dei percorsi delle ultime edizioni, attraverso Via del Vignola si arriva a prendere il Lungotevere Flaminio direzione centro. Consueti attraversamenti dei sottopassi di Ripetta e successivo passaggio a Piazza Augusto Imperatore con la novità, però, della svolta a sinistra su Via del Corso per arrivare, al 35° km, a Piazza del Popolo.
Ritorno verso il centro lungo Via del Babuino con attraversamento di Piazza di Spagna e proseguimento su Via due Macelli per poi svoltare a destra su Via del Tritone al termine della quale di vira nuovamente a destra per Via del Corso che si percorre fino all’incrocio con Via Tomacelli (km 37)
Ultimi 5 km ricchi di sampietrini lungo Via di Ripetta e Via di Monte Brianzo prima di arrivare in uno dei punti più suggestivi del percorso: Piazza Navona.
Usciti dalla Piazza per Via dei Canestrari (fondo particolarmente sconnesso) si prende Corso Vittorio Emanuele e, dopo gli attraversamenti di Largo di Torre Argentina e Piazzale del Gesù, si è nuovamente a Piazza Venezia che si era attraversata circa 39 km prima.
Ora il tratto già percorso nei primi km (sempre su sampietrini) ricalcando i vecchi percorsi ante 2014 e così, al temine di Via dei Cerchi si svolta a sinistra su Via di San Gregorio, ultima salita per aggirare in senso antiorario il Colosseo e tagliare il traguardo lungo Via dei Fori Imperiali circa 250 mt prima dell’incrocio con Via Cavour.
Non è semplice stabilire se tale percorso sia più veloce di quelli delle ultime edizioni ma alcuni dati oggettivi sembrerebbero porre dei dubbi: il dislivello totale è più o meno lo stesso ma sono presenti, come già illustrato, due “cime Coppi”, i tratti i sampietrini aumentano passando da 7,520 km a 9,320 km (con la ripetizione finale del tratto iniziale la cosa è inevitabile) mentre le curve “a gomito” (con l’eliminazione dei passaggi all’interno del quartiere Testaccio) diminuiscono da 74 a 59.
Il riscontro reale sarà inevitabilmente soggettivo e legato alla buona riuscita, o meno, della propria gara
Claudio Leoncini