Ieri sera 22 giugno, nel quadrilatero di saliscendi davanti alla Basilica di San Clemente è andato in onda l’evento del Miglio di San Giovanni.
1609,34 metri da coprire correndo per 4 volte il percorso.
Me lo puoi indicare?
Cosa?
Il percorso, quello da fare 4 volte.
Ma certo. Si parte dalle strisce pedonali all’incrocio fra Via dei Normanni e Via San Giovanni in Laterano: se ti giri alla tua sinistra, laggiù, vedi la scalinata di ingresso al Colle Oppio, se ti guardi alle spalle, in fondo, vedi lo scorcio più bello del Colosseo e alla tua destra, lassù in cima alla salita, c’è Villa Celimontana.
Come a dire … quasi il centro del mondo.
Aspetta, lo cerco su Maps, che io non sono di Roma, e non riesco a localizzarlo perfettamente; attivo pure l’evidenza delle altimetrie.
Ma quale altimetria di Maps, te lo dettaglio io a voce. Il primo tratto del quadrilatero è il rettilineo di sampietrini di fronte alla basilica, poi curva a destra, da prendere larga che c’è la pozzanghera, e su, per il secondo tratto, uno strappo in salita che dal piano della partenza ti porta a quello superiore di via Capo D’Africa.
Terzo tratto in leggera ma piacevolissima discesa, in parallelo e in senso inverso a quello della basilica e poi, bella, veloce, decisa, fatta apposta per caricarti a dare di più al prossimo giro, la discesa di Via Celimontana che alla fine chiude il quadrilatero.
Per arrivare al miglio esatto, l’arrivo è fissato di fronte all’entrata della basilica.
E queste indicazioni in poco tempo cominciano a chiederle in tanti: tutti che vogliono sapere cosa stia succedendo.
L’atmosfera dell’evento comincia a generare energia.
Non siamo in molti a spillarci il pettorale. Ma è il numero giusto per entrare con l’incastro perfetto nella sequenza di avvenimenti che caricano il pre-gara incorniciato in un tramonto romano inconfondibile.
Arrivano i gladiatori, con l’elmo, l’armatura e le spade, arrivano i tribuni con la tunica orlata della striscia di porpora e arrivano le vestali tutte vestite di bianco e prima delle vestali nel corteo celebrativo, le ancelle delle vestali tutte vestite di rosso.
Le vestali?
Sì.
Me le sono perse, mannaggia, com’erano?
Le vestali … beh, queste di quest’anno, viste da lontano … avevano un bel vestito.
E viste da vicino?
… sempre un bel vestito.
Gladiatori, tribuni, vestali, ma non è la sceneggiata turistica per il selfie davanti al Colosseo, no, c’è il movimento lento del corteo, la musica seria, tra new-age e ricorrenza storica e c’è la ricostruzione fedele, nei gesti e nelle parole, a valorizzare l’esclusivo momento di romanità.
La gente continua ad arrivare, sempre più numerosa. Incuriosita da quel miscuglio indecifrabile di runners col pettorale calati all’interno di un set in una piazza da Antica Roma.
E tu, runner, continui a scaldarti perché fra poco si parte e vuoi fare bella figura: eviti per un soffio il gladio sguainato dal centurione e salti all’ultimo per non inciampare sullo strascico della tunica della vestale.
Continui a studiare i tratti del quadrilatero. Non è un percorso facile, ci sono le macchine parcheggiate, i saliscendi, e una volta partiti, in mezzo al gruppo, fra quelle strade strette sarà un continuo spezzare il ritmo.
Cerchi di porti un obiettivo di massima, di fare un breve calcolo, partendo dall’andatura che tieni adesso sulle gare dei 10km e ipotizzando di quanto potresti velocizzarla qui.
10 secondi in meno al km? 20? 30?
Ma anche immerso nei tuoi complicati frattali da riscaldamento non puoi fare a meno di accorgerti di essere osservato.
Ti fermano, alcuni con gli occhi, altri proprio fisicamente. Che corsa è? Che ricorrenza è? Alla fine della corsa posso avere un selfie? Se arrivi sul podio mi fai pubblicità al locale, è qui di fronte al Colosseo e stasera c’è il menu penne all’arrabbiata birra e tiramisu a 10 euro?
E continui a correre.
E sorridi.
Fra poco si parte.
Ecco che ritorna quello di prima, smartphone alla mano ti fa vedere il quadrilatero su Maps: è questo il percorso vero?
Esatto.
Ne arriva un altro che vuole sapere e un altro ancora e vedi che ti stanno correndo a fianco durante il riscaldamento.
La cosa bella è che la maggior parte sono stranieri, e tutto parlano tranne che l’italiano. Chiedono.
Richiedono
E ogni volta, in salita o in discesa, si beccano le mie risposte smozzicate dal fiatone e in perfetto romanesco da runner.
L’atmosfera s’è compiuta.
L’organizzazione dell’evento ha raggiunto perfettamente l’obiettivo: quel quadrilatero è diventato un luminoso perimetro di sorrisi, soddisfazioni e partecipazioni.
Continuo a riscaldarmi correndo al centro nel gruppetto dei curiosi. Laggiù in fondo alla discesa lo starter è pronto e devo congedarli
Vedo che capiscono tutto quello che dico e … finalmente mi sorprendo …
…
non tanto che abbiano capito il mio romanesco, quanto che sia stato io a capire tutte le loro domande.